La corrida è una specie di tauromachia ovvero una lotta tra o contro bovini. Conosciuta fin dall'antichità dove si teneva per festeggiamenti o occasioni speciali è arrivata fino al giorno d'oggi in vari Paesi. In Spagna ci sono vari tipi di corrida ma quella più conosciuta è sicuramente la corsa dei tori. Bypassando tutto il fascino che circonda questa manifestazione rimasta immutata nel tempo, le tradizioni tramandate e la gloria e gli onori che circondano i toreri e le famiglie di questi,la corrida è una manifestazione selvaggia e crudele. Non c'è nessuna gloria e nessun onore nel torturare degli esseri indifesi che provano le stesse sensazioni dolorifiche dell'uomo e al di là dei costumi spagnoli il godere del pubblico davanti ad uno spettacolo del genere sembra qualche cosa di terrificante. Il toro non ama le corride, non gode degli olè nè delle urla degli spettatori,arriva in un posto estraneo a lui e viene selvaggiamente torturato e ucciso senza capire il perchè. Per fortuna sempre più norme giuridiche proibiscono una pratica come questa ma in territorio spagnolo la corrida resta una cerimonia diffusa. Barcellona invece si è proclamata città "anitaurina", contro la lotta dei tori, dal 2004 e la Catalogna tutta ha deciso di seguire questo andamento proibendo totalmente la corrida con una normativa che è entrata in vigore nel Gennaio 2012. Grazie ad una iniziativa legislativa popolare sostanuta da 18.000 firme si è potuto mettere fine a questo spettacolo barbaro in questa Regione. La città ha creduto tanto nella protesta che questa settimana il comune di Barcellona ha proibito le riprese di alcune scene del film Gunman, con Sean Penn e Javier Bardem, che prevedevano l'inquadratura delle corse dei tori e di alcuni maltrattamenti sugli animali. Anche se la legge sulla protezione degli animali tanto catalana come barcellonese permette di riprendere scene di maltrattamento animale se si garantisce che non si sta facendo il minimo danno allo stesso, la capitale catalana è rimasta fedele alle sue convinzioni e ha dato il suo veto negativo alla ripresa di queste immagini. Non discutendo sugli scopi prettamente cinematografici della richiesta della produzione del film questo atto mi sembra un esempio e un messaggio di sensibilità da parte di una città che per molto tempo ha assistito alle crudeltà inferte a questi poveri animali e vuole dimostrare ora quanto sia contraria a queste.
Annalisa Pellegrino |
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