Che si tratti di tatuaggi coloratissimi o in bianco e nero, fantasy o di soggetti realistici, piccoli e nascosti o grandi al punto da ricoprire quasi un corpo intero i tatuaggi sembrano guadagnare sempre più terreno con il trascorrere degli anni. E’ ormai terminata l’ era dei tattoo prerogativa di galeotti e camionisti: ora il tatuaggio si è liberato da decenni di etichette e pregiudizi ed è entrato a far parte delle mode e degli usi della vita di tutti i giorni. Una tendenza partita forse dalle star del cinema e dello spettacolo che sempre più spesso si sono fatte paparazzare in spiaggia esibendo tatuaggi di ogni sorta e che alla fine ha raggiunto la massa esplodendo fra i giovani. Ma cosa spinge una persona a decidere di farsi tatuare sul proprio corpo qualcosa di indelebile che rimarrà per sempre impresso sulla propria pelle? Il tatuaggio ha origini molto antiche: era un simbolo ben radicato nella cultura di svariati popoli che gli attribuivano un valore di appartenenza ad un determinato gruppo sociale e il potere di esorcizzare le paure. Per tanti è solo una scelta estetica, un mero accessorio di moda e neanche conoscono il vero significato del simbolo che recano addosso, spinti solo da narcisismo ed esibizionismo. Per altri invece si tratta di comunicazione: un tatuaggio può infatti esprimere ricordi, emozioni, pezzi di vita, desideri. Attraverso il disegno si comunica qualcosa in più della nostra personalità e della nostra storia: una data può simboleggiare l’ inizio o la fine di un amore, di un evento importante come la nascita di un figlio o il giorno del matrimonio. C’ è chi decide di farsi tatuare una frase o un’ intera poesia che rappresenti il proprio personale mantra a cui ispirarsi, chi opta per l’ immagine del proprio idolo (sia esso un giocatore di calcio, una star dello spettacolo o una persona cara) ,e chi si decide per un ideogramma giapponese. I soggetti e le motivazioni sono davvero innumerevoli ma si è registrata una tendenza di fondo secondo la quale tra le donne sono per la maggiore i disegni piccoli quali farfalle, delfini, fiori o stelle mentre tra gli uomini sono più gettonati simboli che incarnano la forza quali draghi e guerrieri. Diverse sono anche le zone in cui si sceglie di farsi tatuare: la schiena, il polso, la nuca, la caviglia, il pettorale, le spalle e a ciascuna di queste scelte sono legate delle precise intenzioni comunicative. In tanti decidono di utilizzare per il tatuaggio una zona con cui non hanno un contatto visivo continuo per non ” stancarsi” prematuramente di quel simbolo, altri scelgono zone ben in mostra per poter mostrare liberamente senza inibizioni ciò che si vuol comunicare con quel disegno e infine altri ancora scelgono di svelare un messaggio importante affidato al tatuaggio solo a poche persone speciali, celandolo in zone coperte da occhi indiscreti quali quelle intime. Quella del tatuaggio è una scelta che non va presa con superficialità: si instaura infatti un legame profondo tra noi e il disegno, si sta comunicando qualcosa di preciso a chi ci guarda e inoltre i rischi connessi a infezioni non sono da sottovalutare. Non sono poche le persone che si pentono di essersi fatte un tatuaggio e nonostante per definizione esso sia indelebile, i progressi delle nuove tecnologie ci vengono in soccorso dandoci l’ opportunità di coprire l’ ormai indesiderato tatuaggio. Senza dimenticare che se da giovani si ha una pelle liscia ed elastica, base perfetta per un tatuaggio, essa non è duratura visto che in vecchiaia la pelle diventa più rugosa e cadente e quella che da giovani poteva sembrare una scelta figa appare ad una certa età una scelta di cattivo gusto.
Simona Rotondi |
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