El CCCB a Barcellona è il centro di cultura contemporanea. In questi giorni ha il piacere di ospitare The Influers 2013. Un festival anomalo dedicato alle forme non convenzionali dell’arte e della comunicazione. Il festival si sviluppa durante quattro giorni tra la sala principale del CCCB e siti specifici per mettere in atto attuazioni artistiche. Protagonisti tanti. Artisti di tutto il mondo mostreranno lavori e spiegheranno performance con l’intento di far capire il loro modo di espressione e di critica. Le invenzioni e le sperimentazioni più singolari vengono mescolate con la società delle informazioni, la tecnologia quotidiana e l’immaginario collettivo. Ad inaugurare il festival il gruppo artistico giapponese Chim Pom, riconosciuto per le sue forti esecuzioni di denuncia sulla bomba atomica, il pericolo nucleare e i vari studi sugli animali. A seguire vari esponenti della street art come Sam3 che racconta le sue storie sugli spazi urbani affinchè le persone possano recepirli come messaggi insoliti ma reali. E ancora gli artisti più avanzati che studiano e rappresentano la realtà digitale. Paolo Cirio infatti sviluppa la sua arte mostrando quanto i raccoglitori di dati personali (face book, twitter ecc.) siano tramite di informazione specifica e di controllo sulla circolazione della conoscenza. In questo festival si parla di cultura pop, l’insieme di idee, immagini e aspirazioni che rappresentano quella che è la cultura portante di un tempo. Pop , infatti, non è altro che l’abbreviazione di popolare con uno stretto collegamento a quello che è e riesce ad essere un richiamo di massa. La cultura pop è la cultura del popolo ed è impossibile da definire o da racchiudere dentro regole e canoni, proprio come non si riesce a definire in un solo modo il popolo. Gli artisti-attivisti esprimono se stessi e quello che li circonda, con una costante denuncia su tutto ciò che dovrebbe essere ma non è, sulla falsità e l’ipocrisia e sul metastorico divario tra poveri e ricchi. La cultura popolare cambia velocemente e rappresenta le mutazioni della società. Le persone sentono, vedono e agiscono a seconda dei tempi e dei luoghi dove si trovano. La “pop culture” mostra quanto l’arte possa essere contagiosa e allo stesso tempo quanto qualsiasi cosa possa contagiare l’arte. A chiudere il festival: NoTube cotest, dove verrà premiato il video più brutto quanto ad originalità e messa in atto con una meritata inutile ricompensa. Per chi ne voglia sapere di più: http://theinfluencers.org/.
Annalisa Pellegrino |
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