OBESITà AD ALTO RISCHIO: STRATEGIE E STILI DI VITA - 21/11/2013 - SIMONA
Da diversi giorni è giunta la notizia che in Germania per contrastare il problema dell’obesità il governo decreterà un aumento dell’ Iva su tutti gli alimenti contenenti più di 275 calorie per 100 grammi di prodotto. Di questo provvedimento non saranno certamente entusiasti i tedeschi i quali negli ultimi anni hanno consumato sempre più cibi ipercalorici e hanno visto notevolmente aumentare la propria massa grassa. Secondo il rapporto del governo federale sullo stato nutrizionale dei tedeschi risulta che il 67,1% degli uomini, il 52,9% delle donne e il 15% dei bambini tedeschi risultano in sovrappeso. Il risultato? Allo stato tedesco il problema dell’obesità costa ben 17 miliardi di euro l’anno. In tempi di crisi dunque la Germania si preoccupa si della salute dei suoi cittadini, ma con un occhio di riguardo al portafogli. Le entrate derivanti dall'aumento dell'Iva serviranno infatti a coprire questa spesa. D’altra parte la strada della “Fat tax” non è la prima volta che viene tentata: in Danimarca fu introdotta soprattutto sui prodotti ricchi di grassi saturi come burro, carne, latte, margarina, salumi ed oli, è stata poi utilizzata in Giappone, in Messico e dal 2012 anche la Francia se ne è servita per tassare le bibite gassate a zucchero aggiunto. L’intento è quello di scoraggiare l’acquisto di alimenti ipercalorici e sensibilizzare le persone sui rischi connessi all'obesità quali diabete, cancro, malattie cardiache e circolatorie. Ad esempio a Dubai per ridurre il tasso d’obesità, ormai elevato anche nel mondo arabo, è stato organizzato un concorso la cui premiazione è avvenuta una decina di giorni fa. Per ogni chilogrammo di peso perso durante l’intero periodo del Ramadan i partecipanti hanno ricevuto un grammo d’oro. In America la first lady Michelle Obama continua la sua battaglia per ridurre la quantità di calorie presenti nei tradizionali cibi dei fast food e per promuovere un’alimentazione più salutare e una attività fisica regolare. Quella dell’obesità è dunque una piaga sociale che interessa tutto il mondo e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede che il sovrappeso e l'obesità potrebbero presto sostituire i più tradizionali problemi di salute pubblica. In Europa i tassi sono molto elevati e sebbene siano ancora distanti da quelli americani a preoccupare maggiormente è l’obesità infantile che coinvolge di anno in anno sempre più bambini. Ma sarà davvero tutto colpa degli obesi? E’ovvio che un consumo smodato di cibi ipercalorici non è salutare e ne è diretto responsabile solo chi ne abusa. Va però detto che il sistema in cui viviamo certamente non aiuta grazie ad una serie di meccanismi che favoriscono l’aumento del peso, dispositivi appositamente studiati per ridurre lo sforzo fisico dell’uomo a partire dalle scale mobili, agli ascensori, passando per la lavastoviglie fino ad arrivare alla moderna aspirapolvere robotizzata. Invenzioni che hanno semplificato la nostra vita rendendola più confortevole ma al tempo stesso hanno reso l’uomo schiavo della tecnologia e degli apparecchi elettronici. Siamo diventati pigri e trascorriamo intere giornate dietro ad un volante o davanti ad uno schermo, a volte per lavoro,troppo spesso per volontà personale, e il risultato è una vita sicuramente più sedentaria rispetto a molti decenni fa. Il blasonatissimo e ultramoderno stile di vita americano, tanto amato quanto criticato, ha ormai invaso la nostra società e cambiato anche le nostre abitudini culinarie. Il Mc Donald’s, simbolo del fast food americano di successo esportato in tutto il mondo, ben rappresenta l’idea del cosiddetto cibo spazzatura tanto amato da giovani e giovanissimi,la perfetta incarnazione delle errate abitudini alimentari che si stanno diffondendo. Tante sono le politiche e le strategie pubblicitarie attraverso le quali vengono sponsorizzati tanti cibi non sani ad elevato contenuto di zuccheri e si invogliano bambini e adolescenti (ma non solo) ad acquistarne di vari. Bisogna saper resistere alle pubblicità; occorrono pratiche di educazione alimentare perché ciò che manca è la giusta consapevolezza di cosa si sta mangiando, delle sostanze nutritive che un determinato prodotto contiene e della quantità di grassi che si depositano sul nostro corpo. Non si possono eliminare interamente tutte le pietanze più caloriche dalla nostra alimentazione, sarebbe penoso e per giunta errato. Alcuni cibi risulteranno sempre irresistibili ai nostri occhi e al nostro palato ma una regolare attività fisica, una ricca dose di equilibrio e moderazione nella scelta dei cibi da acquistare sono gli ingredienti giusti per un’alimentazione più sana e corretta consentendoci di non dover rinunciare a qualche piccolo peccato di gola senza troppi sensi di colpa! 

Simona Rotondi
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