Per difendere i nostri diritti e salvaguardare le nostre ideologie assistiamo a continui scontri, proteste, manifestazioni, ma quando queste vengono prese come scuse per comportamenti vili e violenti ci meravigliamo. Come dice Roussou l’uomo in natura nasce buono ed e’ poi la societa’ in cui vive e in cui cresce che lo rende piu’ o meno malvagio. Su questo principio si e’ basato il giudice di Sabadell nell’udienza che ieri vedeva un neonazi condonnato a due anni di prigione per aver pestato un ragazzo di 16 anni appartenente ad un grupo político di sinistra. L’accusato insieme ad altre due persone avevano assalito il minorenne nel pieno centro di Cerdanyola del Valles, cittadina vicino Barcelona. La motivazione dell’aggressione? Al neonazi e ai suoi amici non piaceva il modo di vestiré del ragazzino che indossava una maglietta con il logo del grupo basco “Kortaku”. Lo colpirono ripetutamente alla faccia e al corpo provocandogli varie ferite e lo derubarono. In udienza l’imputato ha riconoscito di aver picchiato la vittima per la sua “estética alternativa”. Il giudice ha deciso alla fine di sospendere la pena dei due anni di carcere chiesta dall’accusa in cambio di una sottomissione dell’accusato ad una terapia psicológica in relazione all’accettazione della diversita’ sociale e abbandono delle ideologie totalitarie. L’accusato si e’ dimostrato favorevole a ricevere questo tipo di aiuto per abbandore le sue ideologie estremiste. Delle relazioni semestrali seguiranno l’andamento della terapia. Inoltre all’imputato e’ proibito partecipare a manifestazioni o concerti organizzati da gruppi radicali nazionali socialisti. Resta la sanzione económica, con multa dai 400 euro in su e una indennizzazione per la vittima e relativo ordine di allontamento da questa per tre anni. Si puo’ cambiare una ideología? Un modo di pensare? Un pensiero che ti accompagna per tutta la vita perche’ influenzato dalla familia, dalla scuola o dalle persone che ti circondano? Spesso la pena della reclusione resulta essere dura e non apportatrice di un effettivo miglioramento. Con questa decisione il giudice ha dato piena fiducia non solo al trattamento riabilitante ma anche all’essere umano. Si spera infatti che con questa terapia il soggetto possa ricevere il giusto aiuto e cercare di cambiere i suoi comportamenti aggressivi evitando la galera. Spesso infatti la pena detentiva resulta essere troppo dura e poco efficace per questo si cercano soluzioni alternative come il cammino della rieducazione che dovrebbe apportare un cambiamento vero e spontaneo della persona.
Annalisa Pellegrino |
|
|
|
COMMENTA L'ARTICOLO |
|