Esistono due mondi dell’arte. Uno fatto di oro, riflettori, saloni, palcoscenici. Un altro, quello di coloro non riconosciuti dall’elite artistica italiana, costretti ad un’emarginazione tanto più ingiusta perché spesso causata da motivi razziali, economici o socio-culturali. Ma non dovunque è così! Esiste un luogo dove ogni artista può essere accolto senza pregiudizi e dove le opere d’arte nascono grazie alla condivisione e alla discussione delle idee. È la storia di Space Metropoliz. Una vecchia fabbrica di salami abbandonata alla periferia di Roma occupata da un gruppo disomogeneo di persone che una volta rotto il lucchetto ha deciso di trasformare questo luogo nella sua casa. Gli abitanti del luogo si fanno chiamare Metropoliziani e lottano giorno dopo giorno contro gli “abitanti della terra”, la società schematizzata e predefinita che non comprende come si possa essere felici lontano da regole e schemi. Usando proprio la metafora della terra e di un luogo lontano e diverso da questa i Metropoliziani hanno costruito un razzo che arrivasse sulla luna per inaugurare l’apertura del MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove del Metropoliz). Per tutti i presenti, l’esperienza di “andare sulla luna” è stata a dir poco meravigliosa, la speranza era di trovare un posto lontano dai pregiudizi delle persone, lontano dall’inquinamento e dalla corruzione ed è questo ciò che si trova a via Prenestina 913, uno spazio pubblico “dove armi e proprietà privata sono banditi e dove è possibile sperimentare nuove forme di convivenza”; “Andiamo a vedere se sulla luna si sta meglio”; “La luna non è di nessuno e nessuno la può comprare, quale posto migliore per iniziare da zero”. Con questo progetto si è dato vita al MAAM, che con opere di artisti vari e esposizioni settimanali si colloca allo stesso posto dei musei ufficiali delle grandi città come il MACRO o il MAXXI ma porta avanti i propri obiettivi in totale assenza di fondi. Obiettivi molteplici: Raccontare l’emergenza abitativa, difendere il diritto all’abitare, dimostrare che l’arte può cambiare il mondo, rivendicare il sogno e l’immaginazione come appartenenti a tutti e tramite una provocazione artistica unire la collettività nel rapporto virtuoso tra arte-città e arte-viva, sperando che l’esperienza Space Metropoliz possa essere il modello di riferimento per esperienze similari. Il 21 dicembre il MAAM risponderà all’invito di M.Pistoletto partecipando alla II edizione del “Rebirth-day” con 50 opere nuove in aggiunta a mostre, performance, installazioni, film e musica e dove tutti sono invitati a partecipare e conoscere insieme agli artisti questo magnifico spazio pubblico messo a disposizione della collettività. A Gennaio inoltre, si impartiranno corsi di storia dell’arte per bambini e ragazzi per rispondere alla cancellazione da parte del ministro Gelmini dell’ora di storia dai programmi di studio delle scuole.
Annalisa Pellegrino |
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