L'importanza dello sport per la crescita di un bambino è indiscutibile e, a parlare con i genitori, nessuno penserebbe mai di negare questa verità universalmente condivisa. Eppure, non tutti gli adulti riescono a comprendere che bisogna seguire i propri figli in maniera discreta e silenziosa, quasi sbirciando dal buco della serratura senza essere avvertiti.
Qualunque sia l'attività sportiva che si è scelto di praticare è fondamentale che si capisca l'approccio responsabile e serio nei confronti tanto degli allenamenti quanto del maestro, ma è altrettanto indispensabile comprendere che le ore trascorse con i compagni sono anche uno svago e uno sfogo a cui nessun ragazzino deve rinunciare, perché se la vita di un adulto è dura, quella di un adolescente lo è ancora di più. Autostima, voglia di mettersi in gioco, responsabilità e rispetto nascono spontaneamente in colui che pratichi lo sport in maniera sana e vengono a poco a poco instillate nell'animo mediante l'insegnamento di un maestro che sappia essere saggio e lungimirante.
Un ragazzino che prima o poi diverrà un adulto deve imparare attraverso lo sport che per avere successo nella vita bisogna mettercela tutta, conoscendo i propri limiti e lottando per superarli, ma mai a scapito degli altri. Fare in modo che tutto ciò accada non è impossibile a patto che a capirlo siano gli stessi ragazzi che, in maniera autonoma, imparano ad ascoltare e a comprendere quanto un maestro dice loro, ma se dal di fuori interferiscono voci confuse e inesperte allora tutto il lavoro va in fumo.
L'apprensione che caratterizza la maggior parte dei genitori e che si esplica in atteggiamenti invadenti e pressanti non fa altro che demolire il carattere di un figlio che metterà al primo posto, tra le sue priorità, rendere a tutti i costi fiero il proprio padre o la propria madre facendo un danno irreversibile a se stesso, infatti, la delusione di non aver realizzato i piccoli grandi sogni della famiglia può portare i ragazzi ad un tale stato di sconforto da sentirsi inadeguati per aver fallito laddove invece ci si aspettava chissà cosa.
Un esempio di questa situazione è il mondo delle scuole calcio in cui fin da piccoli l'ansia e la pressione dei genitori sciupa quanto di più bello esiste nella vita: lo sport. A tale proposito il ct della Nazionale Cesare Prandelli dichiara, in occasione del convegno tenutosi a Cesena "Un viaggio nel mondo del calcio: dal settore giovanile al sogno azzurro", che il problema delle giovanili sono i genitori, i quali esercitano troppa pressione sui bambini che invece hanno tutto il diritto di sbagliare: "il bambino da solo è più attento a capire il proprio futuro, ma con l'assillo dei familiari diventa tutto più difficile".
Seguire un figlio nel suo percorso di crescita è un diritto e un dovere, ma privarlo della spensieratezza che caratterizza gli anni più belli è un errore incancellabile, le cui ripercussioni si rifletteranno sul futuro inevitabilmente. Bisogna invece insegnare ai bambini che la meraviglia di un viaggio sono il percorso e il cammino intrapreso, durante il quale si fanno incontri che segneranno il resto della vita ed esperienze irripetibili da cui è possibile imparare tanto...prescindendo dalla meta finale.
Manuela Barbato |
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