Cosa succede se la comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) americane si unisce alla comunità LGBT europea? Formano milioni e milioni di utenti che nelle ultime due settimane hanno montato una vera e propria rivolta contro Facebook, considerando offensiva e antiliberale la sua politica dei dati personali.
Quando nacque, Fb, dal primo momento chiese ai suoi fruitori di immettere una identità reale, che corrispondesse ad un nome e ad una persona, per così dire, realmente rintracciabile. Il problema di chi ha cambiato sesso o ha intrapreso un cammino differente da quello originario e ha quindi deciso di cambiare nome è quello di non essere riconosciuto come persona reale e rischiare la espulsione dalla comunità. Proprio questo è accaduto a delle “drag quuens” in Florida. Gli account in questione erano stati bloccati per via degli strani pseudonimi usati dai fruitori di Fb. Normalmente il sito richiede il nome riportato sulla patente o sulla carta di credito, questo per suggellare i principi di trasparenza e legalità abbracciati dal social network per evitare che qualcuno possa nascondersi dietro nomi fasulli e dare il via a pratiche di stalking o minacce di vario tipo senza essere rintracciabile.
Ma quale è l'importanza del nome? Per molti è una cosa che ci viene affidata alla nascita senza sapere minimamente cosa accadrà nel corso degli anni, può non piacere, non suonare bene o ancor di più essere tutto l'opposto di quello che si vorrebbe.
Questa una delle ragioni per la quale una moltitudine infinita di usuari Fb è restia a consegnare, al colosso americano, i propri dati personali, insieme a quella di molti altri ancora che semplicemente non vogliono mettere troppi dati in internet..
La protesta della comunità LGBT, capeggiata da Sister Roma, una famosa “drag quuen”, ha portato ad incontro con i vertici di Fb, il 17 di Settembre nella sede ufficiale della compagnia in California, a Menlo Park.
Dopo una lungo dibattito le scuse sono arrivate direttamente dal responsabile prodotti della compagnia, Chris Cox, il quale ha dichiarato di scusarsi personalmente e da parte del social network per gli equivoci e i dispiaceri che possa aver causato la politica sulla privacy dell'impresa." Vi dobbiamo un servizio migliore e una esperienza Fb senza dolore, miglioreremo la politica della privacy in modo da non colpire i sentimenti degli utenti di Fb."
Con queste parole Fb si scusa pubblicamente davanti alla comunità LGBT e da il via ad un nuovo cammino, quello della tolleranza e della completa libertà, sopratutto nel mondo dei social network dove chiunque può ricrearsi una identità e cominciare da zero.
Annalisa Pellegrino |