Si trova nel nostro stesso “angolo” della Via Lattea e rappresenta una delle più significative scoperte astronomiche del secolo: il nuovo corpo celeste ,chiamato Kepler-186F , è più grande del 10% rispetto al nostro pianeta ed ha caratteristiche simili ad esso al punto tale da poterlo considerare come un “cugino” della Terra. Un altro successo identificato dalla sonda spaziale Kepler, il più celebre satellite Usa lanciato nel marzo del 2009, che da allora ha individuato tanti altri pianeti ma nessuno finora così simile alla Terra. Gli astronomi non hanno ancora potuto stabilire la massa esatta del pianeta ne la sua composizione ma varie ricerche compiute negli ultimi mesi fanno ritenere che la sua natura sia rocciosa. Kepler 186F risiede nel sistema Kepler 186, a circa 500 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno. Il sistema è sede di quattro pianeti che orbitano intorno a una stella che è la metà (per dimensioni e massa) del nostro Sole. Si tratta di una cosiddetta Nana rossa, un tipo di astro molto noto e diffuso nella Via Lattea, che costituisce il 70 % della nostra Galassia. Dunque questo nuovo corpo celeste non è solo ma il più esterno di altri quattro pianeti più grandi (circa una volta e mezza la Terra) e anche più vicini alla stella-madre intorno alla quale ruotano molto più velocemente impiegando rispettivamente 4, 7, 13 e 22 giorni. Sono molto più caldi e le loro condizioni ambientali sono proibitive per lo sviluppo di forme di vita. I ricercatori della Nasa hanno invece stimato che Kepler-186F compie un giro completo intorno alla stella-madre in 130 giorni ed essendo più lontano da essa (la distanza che lo separa dalla sua Nana Rossa è pari a quella che c’è tra il Sole e Mercurio) è situato nella zona definita “abitabile”. Per la coordinatrice della ricerca dell’istituto Seti e del Centro di ricerche Ames della Nasa Elisa Quintana, il pianeta potrebbe ricevere dalla sua stella la giusta dose di radiazioni, luce e calore, «non troppo né troppo poco», perché l’acqua possa esistere allo stato liquido,condizione necessaria per la presenza e sopravvivenza di forme di vita. Per questo motivo Kepler-186f è molto diverso dagli altri pianeti simili alla Terra finora scoperti: questi ultimi sono infatti troppo vicini alla loro stella per poter avere acqua liquida in superficie. «La scoperta di Kepler- 186F è un passo significativo verso la ricerca di mondi come il nostro pianeta Terra» ha detto Paul Hertz, direttore della Astrophysics Division della Nasa a Washington. «Le future missioni come la Transiting Exoplanet Survey Satellite e James Webb Space Telescope avranno l'obiettivo di scoprire proprio i più vicini pianeti extrasolari rocciosi e determinarne la composizione e le condizioni atmosferiche. Insomma è nostra intenzione continuare la ricerca per trovare mondi veramente simili alla Terra». E dato che Kepler- 186F si trova ad appena 500 anni luce da noi è abbastanza vicino da essere osservato molto più in dettaglio nei prossimi anni.
Simona Rotondi |
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