Il sarcasmo e l’ironia non sempre sono presi come tali e a volte situazioni trattate alla leggera possono causare più disordini dell’aspettato.
Interview è una discussa commedia americana che si é permessa di scherzare sull’attuale contesto Nord Coreano suscitando non pochi problemi. Prima ancora che il film uscisse nelle sale cinematografiche la Columbia Pictures subí pesanti minacce da parte del Governo Nord Coreano che reputava non tollerabile il ritratto fatto del leader Kim Jong-un. Dopo il primo avvertimento i computer appartenenti alla Sony Picture Entertainment furono aggrediti da sospetti hacker Nord Coreani chiamati “I guardiani della pace”, i quali ottennero con ricatto la sospensione della pellicola.
“E’ un impudenza contro il vigente regime Nord Coreano, si mostrano sfacciatamente gli atti di terrorismo e di guerra del leader in carica” dice una anonima fonte della Corea del Nord, “tutto questo non può essere tollerato”. La Sony, nonostante la forte tensione, dopo aver spostato in un primo momento la data d’uscita del film lo ha reso poi disponibile in internet e in alcune sale cinematografiche indipendenti.
L’ironia sul regime Nord Coreano nel film è abbastanza pesante. Oltre al parlare della totale chiusura del Paese rispetto al resto mondo, della grande povertà e della scomoda dittatura ci si prende fortemente gioco del leader Nord Coreano.
La pubblicità che improvvisamente ha circondato questo mediocre anche se divertente film ha dell’incredibile.
A mio parere, la pellicola non aveva come intento principale quello di scatenare una crisi politica né di schernire Kim Jong-un, ma l’accaduto ha avuto importanti ripercussioni anche nel campo della cinematografia.
Avendo la Sony messo The Interview a disposizioni degli utenti in internet ancora prima che nelle sale cinematografiche, ha in questo modo generato un esterno simultaneo, rompendo il sottile confine che separava il mondo reale dalle piattaforme virtuali (on line) a pagamento.
Con lo sviluppo della tecnologia, la possibilità di vedere film in streaming e la grande diffusione del mercato nero il classico modello di visione cinematografica ha resistito fino ad oggi stringendo i denti, ma l’ anticipata diffusione di questo film ha provocato un collasso.
2,8 milioni incassati dalla prima visione al cinema in confronto ai 15 milioni riscossi dalle piattaforme on line a pagamento.
Un risultato questo che farà riflettere i colossi del cinema, i quali dovranno fare i conti con la opportunità di adattarsi ad un nuovo modello di distribuzione o scomparire come sistemi considerati troppo obsoleti.
Viene cosí marcata una nuova tappa nel mondo della cinematografia, che forse cambierà completamente il modo di vendere e fare cinema.
Annalisa Pellegrino |