Il cioccolato fa bene al sistema cardiovascolare, é un anti depressivo naturale e si dice allunghi la vita. Forse é per questo che il mondo sta mangiando tutto il cioccolato esistente.
Le quantità di cioccolato che mangiamo superano ampiamente le quantità annuali di prodotto e le statistiche future riguardanti gli anni dal 2020 al 2030 sono sconfortanti. Immaginate un mondo senza cacao. Il cacao viene prodotto per la maggior parte nell'Africa dell'est. La Costa D'Avorio sola produce 1,6 milioni di tonnellate l'anno di cioccolato, il 33% del cacao globale e il Ghana 879,348 tonnellate all'anno, il 18%, ma ogni anno é più il cacao consumato che quello prodotto. La minaccia più grande che ora incombe sulla pianta del cacao é il virus dell'ebola, principale colpevole del rallentamento della produzione dei semi. I due principali stati produttori di cacao (Costa D'Avorio e Ghana) sono entrambi confinanti, o estremamente vicini, a Liberia e Guinea, i Paesi con la più grande percentuale di casi di ebola. I lavoratori provenienti da questi Paesi vengono scacciati, i confini chiusi e la situazione diventa ogni giorno sempre più difficile. Questo terrorizza i mercati, in quanto non solo il prezzo del cioccolato sta aumentando vertiginosamente ma anche perché gli altri Paesi produttori, Cina e India soffrono il problema del Frosty pod, il congelamento del baccello del cacao e soli non potrebbero soddisfare la domanda globale. Il "World Cocoa Foundation" sta lavorando attivamente per raccogliere un numero considerevole di donazioni da parte dei colossi del cioccolato, Nestlé, Mars, Morristown e gli altri 113 membri dell'industria del cioccolato, per lottare contro il problema dell'ebola. " Come membro del WCF e sostenitore del Cocao Action Strategy, Mars ha il piacere di vedere che le industrie fabbricanti di cioccolato si uniscono per aiutare le organizzazioni che lottano per la prevenzione e la eradicazione del virus dell'ebola". Se il cioccolato dovesse iniziare a scarseggiare, o comunque a raggiungere prezzi di gran lunga più alti del normale, i proprietari delle multinazionali del cioccolato sarebbero capaci di dare il via a vere e proprie guerre per la gestione dei territori restanti? Per adesso nessuno può dirlo, ma sicuramente dovremmo ringraziarli per il fatto che in questo preciso momento hanno deciso di unirsi, donare ingenti somme di denaro e combattere contro il virus dell'ebola. O più semplicemente sono solo super eroi dei propri interessi?
Annalisa Pellegrino |