L’inquinamento atmosferico è uno dei problemi più gravi che le moderne società contemporanee si trovano a dover affrontare. Anno dopo anno l’aria diventa sempre più inquinata e la situazione costringe i governi di tutto il mondo a trovare soluzioni alternative. Ogni città nel suo piccolo può dare il proprio contributo riducendo le emissioni giornaliere di CO2 grazie a piccoli accorgimenti. Come? Una bella iniziativa è partita in Francia per sviluppare l'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all'automobile: un'indennità per chi va a lavorare in bicicletta. L'iniziativa, presentata lo scorso 5 marzo, diventa ora operativa – sia pure in via sperimentale - grazie all'adesione di diciannove aziende con circa diecimila dipendenti complessivi. È questa l'ultima idea del governo francese: per un periodo di prova di sei mesi queste aziende verseranno ai dipendenti che hanno deciso di utilizzare la bicicletta per gli spostamenti tra casa e lavoro 0,25 euro per ogni chilometro percorso. Si tratta di un euro ogni quattro chilometri; per chi abita a cinque chilometri dal posto di lavoro sono circa di 50-60 euro al mese versati dall'impresa, davvero niente male. Al termine di questo periodo di sperimentazione si valuteranno i risultati ed eventualmente il governo solleciterà altre aziende a partecipare all'operazione. La Francia non è certo il primo Paese a darsi da fare per promuovere l'uso delle due ruote. In Irlanda i datori di lavoro finanziano l'acquisto di biciclette a prezzo scontato. In Gran Bretagna, con il programma "cycle to work" nato addirittura nel 1999, acquistano direttamente le biciclette e le noleggiano ai dipendenti con una trattenuta mensile fino al raggiungimento del prezzo della bici, che poi diventa di proprietà del dipendente. Parigi è però la più generosa nell'adottare il modello di Belgio e Olanda, che prevedono un rimborso chilometrico rispettivamente di ventuno e diciannove centesimi. L’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro è una buona abitudine da diffondere quanto più possibile anche nelle nostre città perché rende meno caotici i centri urbani, alleggerisce il problema del traffico e dell’inquinamento mantenendo l’ambiente più sano. E poi, diciamoci la verità, andare in bici è un sistema pratico e divertente per fare attività fisica e mantenersi in forma evitando gli stress del traffico cittadino. Niente più estenuanti ricerche del parcheggio e giri immensi per evitare le zone traffico limitato: con le bici è possibile attraversarle e accorciare il tragitto percorrendo i parchi. Dunque non solo andare in bicicletta riduce l’inquinamento, il traffico e aiuta a rassodare i muscoli di glutei e gambe, incide anche sul portafogli annullando i costi sostenuti per gli spostamenti (benzina, ticket parcheggio…). Anche l’Italia si sta seguendo al modello europeo e negli ultimi anni ha avviato diverse iniziative per promuovere l’uso della bici in città. Ad esempio a breve trenta biciclette elettriche saranno affidate al Comune di Pescara, per un progetto in via sperimentale, e date in uso al personale comunale per sostituire l’auto negli spostamenti di servizio e casa-lavoro, con l’installazione di tre gruppi di rastrelliere per la ricarica dei mezzi, posizionate in tre punti strategici del territorio. Soprattutto al nord i grandi centri urbani sono dotati di piste ciclabili (Bolzano è famosa per aver sviluppato una pista ciclabile corrispondente alle esigenze dei ciclisti) e dei cosiddetti progetti di “bici condivise”, un servizio pubblico che rappresenta un seria alternativa al proprio mezzo di trasporto privato a motore. Il cittadino ha l’opportunità di prelevare, attraverso l’utilizzo di una tessera elettronica, una bicicletta pubblica nei cicloposteggi adibiti dal comune sul territorio e riconsegnarla quando ha finito. Un’opzione riservata anche ai turisti che così hanno modo di godersi a pieno il giro anche nel centro storico senza dover aspettare autobus o treni; una soluzione pratica ed economica per consentire anche a chi non ha una bicicletta di fare lunghe pedalate in città e di dare il proprio contributo al mantenimento di un’ambiente più sano e pulito.
Simona Rotondi |
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