Tbc è la sigla della tubercolosi. Chiamata anche tisi o poriformalicosi è una malattia che attacca i polmoni ma può anche colpire differenti parti del corpo. In Italia una persona al giorno muore di tubercolosi con percentuali maggiori nelle regioni del Nord che in quelle meridionali e tra la popolazione immigrata. Una malattia dimenticata, etichettata come una piaga dell'800 completamente debellata che invece continua a incutere timore. 8,6 milioni di casi globali e un crescente aumento nei Paesi sviluppati. I germi della tubercolosi possono penetrare nell'organismo attraverso le mucose (respiratoria, orale, intestinale) o attraverso la cute (l'infezione cutanea diretta è un'evenienza estremamente rara e tende a restare localizzata). La estrema resistenza e la facile trasmissione di questa malattia hanno allarmato
l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la quale ha creato un progetto apposito per lo studio e la cura della Tbc, il Programma Globale per la Tubercolosi. Otto punti per l'eliminazione della tubercolosi partendo dai Paesi a bassa incidenza ma ad alto reddito, come l'Italia, per poi arrivare alla completa eliminazione del morbo attorno il 2050. Chiamati in causa ben 32 Paesi tra i quali, quelli con una forte economia: Australia, Francia ecc e quelli meno competitivi economicamente parlando: Giamaica, Portorico, Cuba, Cisgiordania ecc.. Le vittime più facili sono i poveri, i senza tetto, coloro che hanno delle basse difese immunitarie, come i tossici e i portatori di malattie autoimmuni, ma debellare questo virus è di fondamentale importanza per la popolazione globale. Portare a conoscenza della gente i rischi di questa malattia, ottimizzare la cura e soprattutto la prevenzione sarà di fondamentale importanza per il settore medico ospedaliero che da tempo usa farmaci tradizionali non più sufficienti a fronteggiare una malattia come questa, che si espande velocemente, evolve la sua struttura molecolare e che solo nel 2012 ha ucciso più di 170 mila persone.
Annalisa Pellegrino |