L'anacronismo di "yes in my back yard" è Yimby, gruppo di persone preoccupate per le sorti del pianeta che mettono a disposizione dell'utilità pubblica cose di loro proprietà o spazi della propria residenza. Tempo fa gli studiosi di tutto il mondo pronosticarono per la terra una fine rapida e sicura, ma nel 2003 le teorie del sociologo Zygmunt Bauman iniziarono a prendere corpo. Nel suo saggio: "Fiducia e paura nella città" prospettava una possibilità di rinascita nella coscienza e nell'esperienza umana. Gli Yimby credono proprio in questo, nella possibilità di salvare il mondo mediante la creazione di nuovi mezzi di sopravvivenza e nuove forme di utilità globale, il tutto supportato dalla divulgazione dell'informazione e dal potere della rete. Nella consapevolezza che al 2012 la popolazione mondiale ha raggiunto i 7 miliardi di persone e che oltre il 50% di queste vivono nelle città e che nel 2050 gli abitanti delle città diventeranno almeno il 70%, gli Yimby sono i cittadini delle città intelligenti, convinti di poter trovare soluzioni convenienti al pianeta e agli abitanti di questo, si aggregano fisicamente o in social network e diventano contemporaneamente produttori e fruitori di informazioni. Contrapposti agli Yimby, i Nimby, acronimo di "not in my back yard", coloro che non vogliono discariche, inceneritori e quant'altro vicino casa e si preoccupano più per loro stessi che delle sorti generali del pianeta. Gli Yimbi fanno uso di monitoraggi ambientali, campagne crowdfounding per attività di salvataggio di beni naturali e culturali e condividono le proprie esperienze e le proprie idee in rete, il motto: "la condivisione è cura". Tutto è bene comune e per questo va protetto e valorizzato. Nascono le social street, solo in Italia 260 e hanno come obiettivo principale la cura dei beni di interesse comune, la pulizia dei centri storici e idee innovative che possano portare le persone a socializzare con i propri vicini per rendere il sentimento della collettività concreto e duraturo. Gli Ymby sono attivisti convinti, portavoce di valori e consapevoli che l'unione fa la forza. L'art.118 della Cost., modificato nel 2001,infatti, favorisce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, sostiene le attività di interesse comune e punisce la pubblica amministrazione se viene meno al principio di sussidiarietà sancito dalla stessa Cost. Per un mondo in cui dovranno vivere i nostri figli e i figli dei nostri figli quelle che valgono sono le scelte responsabili.
Annalisa Pellegrino |
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