Malawi, Botswana, Pakistan, sono solo alcuni dei tanti luoghi dove le bambine non hanno futuro. Mutilazioni genitali, matrimoni forzati, discriminazioni nella scuola, per la strada e nella vita di tutti i giorni. Jacqueline ha 15 anni, è una bambina africana e lotta affinché tutte le bambine del sue Paese possano avere diritto ad andare a scuola, ad una vita libera, ad un lavoro e possano finalmente dire no ai matrimoni forzati. Ogni due secondi, nel mondo, una bambina è costretta a sposarsi, al giorno più di 39.000, ogni anno muoiono 50.000 bambine per problemi durante la gravidanza e più di 65 milioni di queste non hanno diritto all’ istruzione. Nel 2007 le Nazioni Unite hanno dato il via alla campagna “per essere bambina” che lotta per rendere il mondo consapevole e migliorare le condizioni di vita delle adolescenti e delle bambine di tutti i Paesi, questo mediante il dialogo, le conferenze, il contatto con le istituzioni tanto a carattere locale quanto centrale. Il 10 Ottobre è il Giorno Internazionale della bambina. Ogni anno, per questa data si mettono in atto Piani Internazionali, manifestazioni, e conferenze con lo scopo di trovare soluzioni mirate e concrete. Promuovere l’educazione, la formazione, la partecipazione, questo può cambiare le cose. Al Congresso dei deputati delle Nazioni Unite, parlano le dirette testimoni della crudeltà dei oro Paesi. Jenniffer, Shirin, Hala, Ana Cecilia, Blanca, Marleni, Naffisatou, insieme ai loro portavoce, spiegano il loro dolore e la loro sofferenza, rappresentando quella di milioni di bambine come loro. Come cambiare le Comunità, le abitudini, la entrata delle ragazze nella vita politica, sociale e familiare, un problema difficile da smaltire quanto un macinio, ma che non può restare irrisolto. Analizzare il perché di tutta questa discriminazione è solo il primo passo da fare per cercare di capire come aggirare il problema, ma almeno è un inizio. La settimana Internazionale della bambina si chiude l’11 di Ottobre e in Spagna quello che si farà il giorno conclusivo sarà tingere di rosa i monumenti più emblematici del Paese: Las Casas de Cuenca, la Muraglia di Avila, la Cattedrale di Santiago de Compostela, il Palazzo della Maddalena a Santander e la meravigliosa Alhambra di Granada, per ricordare al mondo la crudeltà dell’uomo e per non fare sentire sole e dimenticate milioni di ragazze che lottano ogni giorno per una vita migliore.
Annalisa Pellegrino |